Negli stessi giorni in cui Greta Thunberg parlava alle Nazioni Unite, ad Amsterdam si svolgeva il Summit europeo delle B Corp: le imprese europee che hanno scelto di impegnarsi ad utilizzare il business come forza positiva.
Obiettivi: condividere, imparare e lasciarsi ispirare. Approfondire le sfide del nostro tempo, scoprire opportunità di business volte a perseguire finalità di beneficio comune e costruire un movimento globale per un cambiamento positivo.
Il Summit Europeo delle B Corp è stata un’occasione interessante di conoscenza e networking tra persone che lavorano per creare un futuro diverso e migliore, rimodellando i tradizionali paradigmi del business. Urge infatti un cambiamento che non può più fare affidamento soltanto sull’azione dei governi ma deve prevedere il coinvolgimento attivo e l’azione di lungo termine di tutti gli attori della società, tra cui, ovviamente, le imprese.
La direzione che sembra essere stata intrapresa è quella verso un nuovo modello di business in cui l’impatto positivo sugli stakeholder non sia legato ad attività accessorie, ma integrato nel business, nella finalità stessa dell’impresa.
Un modello che, se all’inizio era adottato per lo più da imprese nate con una specifica finalità sociale o ambientale (tra cui Goodpoint), oggi si sta sempre più allargando a business tradizionali, fino ad arrivare a grandi brand di multinazionali: oggi è B Corp la farmaceutica Chiesi, un terzo delle aziende del Gruppo Danone (che si è impegnato a proseguire su questa strada con tutte le sussidiarie), Innocent (gruppo Coca Cola), Ben&Jerry (Unilever), The Body Shop (Natura).
Una strada non priva di insidie e contraddizioni, naturalmente. Ma l’unica strada possibile per un reale cambiamento di sistema.