Il cuore di Goodpoint sono le persone che ci lavorano, contribuendo con la loro professionalità e il loro entusiasmo alla sua missione sociale. Ci piace dire che nessuno lavora “per caso” in Goodpoint: per ognuno di noi è la scelta di partecipare a un progetto, e costruirlo insieme.

Dopo qualche anno, ho cominciato a sentire il bisogno di “vedere cosa c’era dall’altra parte” e conoscere meglio il mondo dell’impresa: ho collaborato qualche anno con l’agenzia di comunicazione D’Antona&Partners su progetti di CSR, Comunicazione Interna, Crisis Recovery e Stakeholder Relation Management.
Sono poi tornata al sociale come libera professionista, nel 2009 ho incontrato Viviana e da lì in poi tutto ha iniziato ad accelerare rapidamente… a un certo punto nel 2011 mi sono guardata intorno, ed era nata Goodpoint. Che, lungi dall’essere solo un lavoro, per me rappresenta soprattutto un modo di mettere insieme le mie due anime (e le mie due storie).
A proposito: sì, sono un’Alessi della Alessi, quelli del design. E quando la gente ha finalmente smesso di chiedermi perché mai non sono andata a lavorare nell’azienda di famiglia, mi sono sentita pronta per tornarci (ad occuparmi ovviamente di CSR).
Da mio padre ho ereditato razionalità e analiticità; da mia madre, in identica misura, passione e irruenza. In tanti anni non sono ancora riuscita a trovare una quadra, ma ho deciso che forse non importa.
Sulla mia tomba ci starebbe bene una famosa citazione di Walt Withman: “Mi contraddico? Ebbene sì, mi contraddico. Contengo moltitudini”.
Nella vita di tutti i giorni, però, scelgo quella di Goethe (che ho appeso in ufficio, dietro la mia scrivania): “Per ciò che riguarda tutti gli atti di iniziativa e di creazione, c’è una verità elementare: che una volta che ci siamo impegnati veramente, poi la provvidenza si muove e ci viene incontro”.
Nel 2014 sono diventata mamma di Alice, nel 2017 di Tobia. E questo vale un paio di master in organizzazione d’impresa.

Dopo la laurea con lode in Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazionali all’Università Bocconi, decido di partire per il Sud del mondo e svolgo un anno di servizio civile in Ecuador con la FOCSIV dove mi sono occupata di gestione di progetti di microcredito ed empowerment delle comunità locali.
Al mio ritorno, collaboro con la Rete Italia America Latina e lavoro come project manager con Globus et Locus. Nel frattempo, mi avvicino al mondo della comunicazione e nel 2006 divento giornalista pubblicista.
Poi un giorno, nel 2008, alcuni amici mi presentano Nicoletta… scatta l’intesa e la voglia di dedicarmi al sociale a tempo pieno trova finalmente una forma: Goodpoint, che per me rappresenta la perfetta sintesi delle mie due facce: quella del volontario, entusiasta e idealista, e quella bocconiana, razionale ed esigente.
Sono una persona determinata, capace di relazionarmi con gli altri nei diversi contesti e di prendere decisioni. Adoro viaggiare e sono sempre di buon umore, anche se ogni tanto perdo la pazienza!
Dicono di me che sono insopportabilmente ottimista: so che è drammatico, ma anche sforzandomi di usare prudenza e realismo, io non riesco proprio a pensare diversamente! E se c’è di mezzo Goodpoint… come non pensare tutto il bene del mondo?

Il mio primo impiego mi ha permesso di dedicarmi alla promozione delle piccole e medie imprese per l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pavia. Ho così dato sfogo alla mia creatività ideando e gestendo fiere ed eventi formativi in Italia e facilitando la partecipazione delle realtà imprenditoriali alle manifestazioni fieristiche internazionali, promuovendo il “made in Italy”: Mosca, Tokyo, Hong Kong, USA.
Durante la crisi in Kosovo sono stato volontario in un campo profughi per la Croce Rossa e, in seguito, sono diventato Istruttore di Diritto Internazionale Umanitario. Grazie a queste segnanti esperienze ho potuto dedicarmi all’altra mia grande passione: la solidarietà internazionale. Specializzandomi nella tutela dei diritti dell’infanzia con Amici dei Bambini, ho realizzato e gestito interventi di cooperazione e adozione internazionale. Le mete delle missioni sono cambiate: in Est Europa per la partecipazione a comitati scientifici, in Asia e in Africa come rappresentante dell’associazione e in Sud America come coordinatore di progetti. Nel mentre mi sono sposato ed ho avuto due bimbi che reclamano la mia presenza. Coordinando referenti in Italia e all’estero, ho sviluppato competenze nella realizzazione di monitoraggi e studi di fattibilità di progetti in ambito sociale. Ho fatto parte del Consiglio di CoLomba (Rappresentanza delle ONG lombarde) e ho stretto relazioni all’interno del Forum del Terzo Settore Lombardo. Alla ricerca della “sostenibilità” e puntando alla diversificazione delle fonti di finanziamento approdo all’Institute of Fundraising di Londra dove apprendo i preziosi fondamenti anglosassoni del Community Fundraising.
Goodpoint mi ha scelto per compensare le quote rosa. Qui mi occupo dal 2014 della formazione dedicata alla sostenibilità del terzo settore, affianco le aziende nella scelta dei partner e sono il riferimento di Goodpoint per le relazioni istituzionali. Specializzato nella progettazione sociale, nell’ideazione di interventi di responsabilità sociale d’impresa e nella realizzazione di programmi volti ad ingaggiare le comunità, con garbo e con determinazione, trovo le soluzioni meglio corrispondenti alle “wish list” dei nostri clienti e partner.
La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto – A. Einstein

Visto che il "qui, oggi" mi soddisfa, allora sono soddisfatto delle decisioni che ho preso in tutta la mia vita.
Forse perché, anche se non sono mai stato uno con le idee chiare sul "cosa voglio fare da grande", ho sempre avuto chiare le mie priorità, i miei valori e, forse, proprio attraverso queste e questi posso descrivermi nel modo migliore.
Sono un padre orgoglioso e un marito felice. La mia famiglia è ciò che più guida quello che faccio ogni giorno. Anche per questo sono contento di aver incontrato presto la sostenibilità nel mio percorso e l'ho scelta come professione. Mi sembrava il modo migliore per provare, ogni giorno, a fare qualcosa in più per il mio futuro e quello dei miei figli.
Mi piace confrontarmi con gli altri in generale e penso che se si vuole progredire come singoli e come gruppo lo possiamo fare solo attraverso un dialogo continuo. Per questo credo nel valore di tutte le attività che hanno a che fare con il coinvolgimento, con la formazione, con la costruzione di una cultura di sostenibilità condivisa e compresa da tutti.
Credo (spero) di essere una persona corretta e sincera e sono convinto che la trasparenza sia un bene prezioso per mantenere e consolidare le relazioni personali e professionali nel tempo.
Amo ridere e credo nel valore del gioco a qualsiasi età e in qualsiasi situazione, perché non c'è strumento di interazione e educazione che abbia un potenziale uguale.
Credo nell'ispirazione e nelle idee nate nei momenti e nei luoghi più impensabili, perché per "pensare fuori dagli schemi" bisogna uscire dagli schemi ogni tanto.

Essendo però in ritardo di alcuni secoli e non essendoci più testi latini o greci da scoprire, terminato il liceo ho frequentato l’Università Bocconi, convinto che fosse un gran bel lavoro anche contribuire a mettere insieme risorse e persone per costruire bene comune.
Con la specializzazione in Economia delle amministrazioni pubbliche e delle organizzazioni non profit (quella che, pur molto minoritaria nelle scelte dei Bocconiani, più si avvicinava alla mia idea di laurea in economia) e dopo un paio d’anni in aziende profit, approdo nel 2000 in Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini. Da lì comincia la mia ormai lunga pratica lavorativa nel non profit.
In venti e passa anni, mi sono occupato di amministrazione e controllo di onlus, direzione di ong, start up di imprese sociali, definizione di proposte legislative e linee guida dell’ex Agenzia per il terzo settore, gestione da volontario di organizzazioni di volontariato.
Nel 2010 ho partecipato alla costituzione di Goodpoint.
Francescano secolare e aspirante coltivatore di un orto con qualche pianta da frutto, ho scoperto giorno dopo giorno che le organizzazioni, profit o non profit, hanno molto da imparare dal ritmo e dalla vita di campagna animali compresi, lenti e monotoni solo a uno sguardo molto corto, e dal carisma di San Francesco, divenuto un gigante della storia attraverso molti più fallimenti e rinunce che successi o affermazioni di sé.
Spero di avere imparato che non conta tanto avere chiaro dove voglio andare e farlo poi magari cercando di tenere ogni cosa sotto controllo, o comunque sotto. Conta piuttosto sapere ascoltare la propria vocazione, accogliere la direzione che le relazioni, le esperienze e tutto ciò che è intorno a noi ci stanno indicando e seguire al meglio le strade davanti a noi. Che peraltro, in quanto tali, o sono condivise o non sono.
In questo sta probabilmente il bello e il buono, almeno per me, del mio incontro con Goodpoint: un luogo dove mettere in pratica, certo con gli strumenti e i modelli economici, gestionali e organizzativi disponibili, questo approccio di costruzione corale nelle organizzazioni di bene comune, forse non ancora pienamente ortodosso dal punto di vista economico aziendale, ma, ne sono certo, molto promettente per il futuro.
Un po’ come quando in una traduzione del complicato Tucidide, per tornare ai miei amati classici, capivi che non tutte le parole erano proprio già a posto, ma il senso comunque lo avevi colto molto meglio che con una traduzione meramente letterale.
Può a questo punto mancare una citazione classica sul tema? Non può.
È sempre Tucidide a scrivere, 2.500 anni fa: “Le persone sono la città, non le mura o le navi vuote di uomini”.

Arrivato il momento di scegliere il corso di studi universitari, ho esitato: un futuro da dottoressa, sulle orme di Albert Schweitzer, oppure da economista, per cambiare il paradigma di allocazione delle risorse del pianeta? A mia parziale discolpa devo dire che la prima ispirazione era tratta da un libro impostomi alle elementari, a riprova del fatto che la responsabilità dei docenti è immensa, la seconda da un padre che fece di una banca un attore di vero sviluppo in tempi non sospetti. Non ero matta, ai tempi; son peggiorata crescendo.
Vinse Economia Politica; una volta laureata, iniziai a lavorare in una banca internazionale, al grido di “Cambiamo il sistema dall’interno!”, occupandomi di M&A; in questo contesto ho conosciuto alcune delle persone con la più forte etica e deontologia professionale che ho avuto la ventura di incontrare ed ho imparato molto.
Tuttavia, l’orizzonte che vedevo non mi bastava e dopo qualche anno ho deciso di cambiare radicalmente prospettiva, passando al settore della cooperazione internazionale; il mio capo mi disse: “I tuoi colleghi ammirano Gordon Gekko, tu Mandela, vai figliola”.
Anche in questo caso, un bivio: aspirare ad un luccicante organismo internazionale, o scegliere le ruvide e pure ONG? Due settimane in Kenya con una delle ruvide, a fianco di un campo ONU, mi convinsero.
Ho quindi trascorso più di 15 anni nel mondo della cooperazione, lavorando per due ONG, in sede e in missione, occupandomi di sviluppo ed emergenza, in ruolo operativi e manageriali, in America Latina, Asia ed Africa.
Anche in questo caso, l’orizzonte mi appariva incompleto, alla ricerca di un ponte per superare una dicotomia tra profitto e sviluppo che non ho mai sentito mia.
Negli anni una strada l’ho trovata, lavorando a fianco delle realtà che vogliono il meglio dei due mondi.
Mi sono occupata di incubazione ed accompagnamento di imprese sociali in Italia ed in paesi in via di sviluppo, di affiancamento ad imprese che intendono riconoscere e valorizzare il proprio ruolo sociale, di realtà del terzo settore che vogliono sperimentare modelli ibridi.
E in questa sintesi, ho trovato finalmente completezza al mio orizzonte.
Da giovane volevo cambiare il mondo; da grande, con ostinazione pervicace, continuo a volerlo cambiare.

E, come tutti quelli che il Destino ha deciso di far nascere in un posto a metà tra la forma solida e quella liquida, il mio respiro si è intrecciato a quello dello Stretto di Messina, con le correnti fredde, le onde, anche la calma - a volte - dal sapore regolare e ostinato.
Ho imparato a galleggiare prima di imparare a camminare, e poi ho imparato a lasciare spazio allo sguardo, a scrutare oltre, alla ricerca della terra al di là della distesa azzurra.
Inquieta e determinata, poi da quella terra ho sentito di dovermi separare. Ho studiato a Roma Scienze della Comunicazione presso La Sapienza, scegliendo un indirizzo orientato alla comunicazione per il sociale.
A Roma ho sperimentato la libertà ed è stato amore. Il secondo, non quello inquieto e totalizzante, ma quello più stabile e duraturo.
Dopo gli studi ho iniziato a lavorare in una Federazione di ONG – FOCSIV - con progetti umanitari nei paesi in via di sviluppo. Qui ho imparato che la povertà non è una sfortuna, è un’ingiustizia. Uno squilibrio a livello macro che volevo e voglio, nel mio piccolo, ancora combattere.
Ma questa è una sfida che richiede un cambiamento culturale importante. E’ una rivoluzione, e come tale inizia dal livello più intimo e individuale.
A un certo punto ho capito che dovevo formarmi, ancora.
Nel 2012, così, mi sono trasferita a Milano per frequentare il Master NP&Coop sulla gestione delle organizzazioni non profit, presso la SDA Bocconi. Quest’anno è stato fondamentale: il confronto con i colleghi e i docenti ha profondamente cambiato il mio approccio al lavoro e le mie idee sul terzo settore.
Qui ho capito che le organizzazioni non profit non possono utilizzare i modelli di business delle aziende profit oriented, ma possono mutuare da queste l’efficacia e l’efficienza degli interventi, la professionalità, l’attenzione per gli aspetti economici e la gestione manageriale.
Chiusa la parentesi del Master, ho iniziato a lavorare presso Fondazione Progetto Arca, un ente non profit che opera nell’ambito della povertà, occupandomi soprattutto dell’organizzazione di eventi e della cura delle relazioni con aziende e fondazioni di erogazione.
Nel 2020 approdo in Goodpoint, con la voglia di entrare a far parte di un team capace, brillante e dinamico, e il desiderio di essere di supporto a realtà che si impegnano ogni giorno per essere inclusive, responsabili e sostenibili.
E quando posso, torno al mare.

Laureata con lode in Relazioni Pubbliche all’Università di Udine e poi in Comunicazione Pubblica e d’Impresa alla Statale di Milano, ho sempre affiancato agli studi delle esperienze lavorative nel mondo della comunicazione, prima scrivendo di energie rinnovabili e Food & Beverage, poi occupandomi per 4 anni di ufficio stampa, relazioni pubbliche e marketing per strutture alberghiere di lusso. Questa esperienza mi ha permesso di viaggiare molto, sia in Italia che all’estero, aiutandomi a capire quanto l’ascolto, l’attenzione al prossimo e la voglia di conoscere mondi solo a prima vista diversi, siano tratti distintivi del mio carattere e, per me, una vera e propria esigenza.
Grazie a questo lavoro ho avuto modo di avvicinarmi per la prima volta alla responsabilità sociale d’impresa. Ne è derivata una tesi di laurea magistrale: un’analisi della Corporate Social Responsibility nel settore del turismo di lusso. Da qui, la conferma di volermi dedicare a questo ambito, facendone il centro della mia attività lavorativa e cercando una preparazione ancora più tecnica con il corso di Alta Formazione “Professione CSR” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
In Goodpoint ho avuto modo di mettere in pratica quanto appreso durante gli studi, impegnandomi in progetti di CSR, specializzandomi nei nuovi modelli di imprese purpose driven e nella certificazione B Corp e scoprendo da vicino quanto sia intenso e vario anche il mondo del Terzo Settore.

Volontaria da sempre, mi ha guidato la voglia di trovare uno spazio nel mondo che non fosse solo per me. Così ho iniziato a lavorare già durante gli studi per una grande realtà associativa, nella realizzazione di eventi territoriali e istituzionali e nell’organizzazione di iniziative di raccolta fondi. Un ruolo che di fatto non ho mai abbandonato, che è cresciuto con me, in anni di lavoro in piccole e medie organizzazioni, e che grazie all’incontro con Goodpoint ha preso la forma di pianificazione strategica, di comunicazione e progettazione sociale e infine, di Responsabilità Sociale d’Impresa, la sintesi perfetta dei principi in cui mi riconosco!
Oggi sono consulente per le Organizzazioni Non Profit, ma anche per le imprese, che affianco nel percorso di certificazione BCorp e nell’ individuazione delle finalità di beneficio comune.

Abituata fin da piccola a spostarmi spesso a causa del lavoro dei miei genitori, ho passato l’infanzia nelle hall degli alberghi, ascoltando dialoghi in lingue che non riuscivo a capire eppure mi affascinavano. Così ho iniziato a studiarle, quelle lingue, e a viaggiare, arrivando ad una delle poche certezze che ho nella vita: sono profondamente attratta da ciò che non conosco…e voglio conoscerlo!
Con il passare del tempo, il pensiero si è evoluto e quando è stata ora di iscrivermi all’università, ho scelto un percorso che mi permettesse di relazionarmi il più possibile con la “diversità” e la dimensione internazionale. Ne ho portato a casa una laurea in Relazioni internazionali, prima a Trento e poi a Padova, dove mi sono specializzata in tutela dei diritti umani. Nel mezzo, mi sono goduta anche un pezzettino di vita all’estero, soprattutto grazie a una borsa Erasmus con destinazione Bruxelles e un tirocinio al Child in Need Institute di Calcutta, dove mi sono occupata di recupero e reinserimento in famiglia di bambini di strada. Una volta tornata, ho deciso di approfondire il mondo del non profit, iniziando un Servizio Civile presso il Comitato Italiano per l’UNICEF di Milano. Durante quest’esperienza, mi si è aperto un mondo. Ho scoperto l’esistenza della Responsabilità Sociale d’Impresa e la possibilità concreta di qualcosa che mai avrei creduto possibile: anche le aziende possono fare la loro parte nel sociale. In quel momento ho deciso che volevo capirci di più, così, nel 2019 mi sono iscritta al Master Sostenibilità in Diritto, Finanza e Management dell’Università Bicocca. Qui ho conosciuto il mondo della sostenibilità applicato all’impresa e ho trovato quel tassello che mi mancava per completare il mio disegno in cui ognuno fa la sua parte per costruire un mondo migliore. Grazie al master, inizio un tirocinio in Refe, società di consulenza impegnata nella definizione di strategie di sostenibilità, occupandomi in particolare di rendicontazione non finanziaria. A metà del 2021, però, realizzo che ho bisogno di un altro passo avanti ed entro in Goodpoint, dove accompagno le imprese nel percorso di trasformazione in Società Benefit e nell’acquisizione della certificazione B Corp.
Nel tempo libero amo circondarmi di libri, musica e belle persone, alternando il tutto al buon cibo.
I miei genitori lavorano sempre in un albergo e, quando posso, mi piace ancora sedermi nella hall ad ascoltare lingue che, ora, finalmente, riesco a capire un po’ di più. E non potete immaginare quanto mi renda felice.

Questa straordinaria esperienza mi ha fatta crescere in fretta sia dal punto di vista personale che formativo: ho imparato ad essere autonoma ed indipendente e ad amare culture e stili di vita diversi dai nostri. Per questo, iniziata l’università, sono subito ripartita per seguire un progetto di ricerca presso la Copenhagen University.
Nel 2010 mi laureo in Lingue e Letterature straniere all'Università degli studi di Milano. Contemporaneamente inizio a collaborare con l’Università Bicocca per il progetto "La scuola che vorrei", ricerca proposta dall'Università in collaborazione con la Fondazione Intercultura.
Per AFS collaboro come volontaria fino al 2019 prima nel settore Programmi, poi con l’ufficio Comunicazione e Sviluppo e infine come responsabile della selezione e della formazione interculturale degli studenti delle superiori in partenza per un’esperienza di studio all'estero.
Incapace di stare ferma a lungo nello stesso luogo, nel 2012 conseguo la Laurea Specialistica frequentando il Master Degree in "Professional language and Intercultural studies" presso la University of Leeds nel Regno Unito.
Approdo in Goodpoint a gennaio 2013, spinta dalla voglia di crescere, di conoscere una nuova realtà e di mettermi alla prova in un campo che mi ha sempre affascinato: profit e non profit al servizio di una buona causa. Oggi mi occupo della organizzazione e gestione degli eventi, in particolare delle attività di volontariato d’impresa.

Dopo cinque anni di accademia di danza, ho capito che non era la strada giusta per me e, appendendo le scarpette al chiodo, ho deciso di intraprenderne una del tutto diversa. Onestamente, non avevo ancora le idee chiare, ma non ero preoccupata: sin da piccola, la mia unica certezza era che nella vita avrei fatto qualcosa che avesse un impatto positivo sulle persone – quel tipo di lavoro che, sapevo, avrei dovuto spiegare milioni di volte alla mia famiglia.
Così, mi sono fidata del mio istinto. Ho studiato mediazione linguistica, attratta da culture differenti e mondi lontani. Proprio lì, nel preparare un esame di geografia umana, ho scoperto il mondo della Cooperazione Internazionale e ho capito che quello sarebbe stato il mio passo successivo.
Dopo il master in Cooperazione e Sviluppo Internazionale dell’Università Cattolica, ho voluto approfondire ancora di più tutto ciò che sta dietro ad un ente non profit, al di là dei progetti e della causa sostenuta: i donatori e le ragioni, le emozioni, le forze che li spingono a fare concretamente la loro parte per raggiungere una missione comune.
Così, ho studiato Fundraising e ho capito che è tutto questo e molto di più. Dopo le prime esperienze in due ONG a Milano e a Lodi, nel 2022 sono approdata in Goodpoint. Qui, ho la possibilità di lavorare con moltissime realtà del Terzo Settore e contribuire alle loro mission con diversi progetti di fundraising, dalla coltivazione delle reazioni con i donatori e delle partnership con aziende e fondazioni, fino all’organizzazione di eventi di raccolta fondi.
Goodpoint ha una doppia anima, quella del profit e del non profit, e credo che questo implichi, in modo del tutto naturale, che anche chi ne faccia parte abbia allo stesso modo una duplice natura. Io stessa, guardandomi indietro e unendo i puntini, mi rendo conto che il fil rouge che li lega è quello dell’istinto, della pancia, dell’amore per ciò che faccio ogni giorno. Per molti altri aspetti, invece, sono più propensa alla logica, alla razionalità e al metodo.
Allo stesso modo, ho scelto un lavoro che rappresenta anch’esso un perfetto ibrido: il fundraiser è, da una parte, quella figura che pianifica, che agisce con metodo e dialoga ogni giorno con i numeri. Ma è anche quella figura che incarna la parte emotiva, instaura relazioni autentiche con i donatori, porta testimonianze da mondi distanti, racconta storie di vite complesse, di diritti negati, di pezzi di mondo che stanno scomparendo e dà alle persone l'opportunità di fare la loro parte per migliorarlo, questo mondo.
La doppia anima rimane anche quando non vesto questi panni: amo divorare serie tv per ore, tanto quanto viaggiare, girare per Milano e scoprire nuovi posti (e andare a teatro a vedere il balletto, naturalmente!).
Contribuiscono al progetto di Goodpoint i soci e consiglieri: Michele Alessi (Presidente della Fondazione Buon Lavoro) e Antonio Crinò (Direttore Finanziario di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini) che portano rispettivamente il punto di vista dell’impresa e quello dell’organizzazione non profit.
Goodpoint si avvale inoltre di una consolidata rete di professionisti e partner con esperienze e competenze specifiche, con cui collabora a seconda delle necessità per offrire ai clienti un supporto completo e personalizzato. Tra gli altri:
- Marco Brunod – Co-progettazione sociale
- Diletta Cicoletti – Co-progettazione sociale
- Clara Collalti – Ufficio Stampa e Media Relations
- Francesca Mineo – Fundraising e Comunicazione
- Fabiano Sarti – Fundraising e Comunicazione
- Bottega Filosofica – Risorse Umane e Organizzazione
- Yumi – Incubatore di impresa
Un ringraziamento speciale va anche alle persone che, negli anni, hanno collaborato al progetto Goodpoint, permettendoci di crescere e diventare quello che siamo oggi, e portando un pezzettino di Goodpoint nel mondo: Blanca Caballero, Micol Corbellini, Sabrina Antonini, Sabrina Viotti, Simone Carmine, Anna Massimiliani, Maria Sole Monolo, Marta Pellegrinotti Mari