Gli Enti del Terzo Settore sono sollecitati dai diversi interlocutori a valutare l’impatto dei progetti realizzati o delle attività più significative e in questo ambito Goodpoint propone un approccio valutativo in grado di valorizzare le specificità delle singole realtà.
Il principio che muove finanziatori ed Enti pubblici è facilmente comprensibile e sotto certi aspetti condivisibile, ma in merito ai metodi più validi e all’utilità di queste operazioni si sta molto dibattendo.
COSA SI INTENDE PER VALUTAZIONE DI IMPATTO

La Riforma del Terzo Settore ci fornisce una definizione sufficientemente ampia: “per valutazione dell’impatto sociale si intende la valutazione qualitativa e quantitativa, sul breve, medio e lungo periodo, degli effetti delle attività svolte sulla comunità di riferimento rispetto all’obiettivo individuato”.
All’interno di una tale cornice è possibile muoversi ricorrendo a metodologie più o meno diffuse e in alcuni casi piuttosto dispendiose. Considerata la validità di un principio che ambisce a stimolare gli attori coinvolti nei processi di cambiamento a prendere coscienza degli effetti del proprio operato, superando la logica di una rendicontazione quantitativa e meno attenta alla qualità degli interventi, Goodpoint ha messo a punto un pratico processo di valutazione personalizzabile e rispondente alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti.
Il modello è stato realizzato in collaborazione con Yumi, realtà con la quale interviene da diversi anni per l’individuazione di soluzioni efficaci e funzionali ad uso e consumo di imprese sociali, cooperative, ONG, e associazioni seriamente intenzionate ad assicurare un positivo cambiamento sociale in Italia e all’estero.
VIT: VALUTAZIONE DI IMPATTO TRASFORMATIVO
Si chiama VIT – Valutazione di Impatto Trasformativo e punta a dar conto delle trasformazioni compiute dalle organizzazioni in un determinato contesto, per un periodo di tempo definito in considerazione degli obiettivi prefissati o della mission specifica.
Il modello è applicabile:
- per le realtà interessate a valutare gli effetti di alcuni progetti
- per gli organismi intenzionati a valutare l’impatto sociale e ambientale provocato dall’Ente.
Il percorso infatti è modulare e modulabile e prevede componenti diverse volte alla valutazione di progetti, programmi o ambiti tematici. Un elemento distintivo: il modulo finalizzato alla valutazione della struttura in sé, in termini di capacità di gestire gli equilibri tra mission, sostenibilità finanziaria e tutela del proprio personale.
Le diverse trasformazioni osservate consentono di fornire elementi utili ad un’analisi sia introspettiva, rivolta quindi alle mutazioni avvenute all’interno dell’organizzazione, con le relative conseguenze (positive o negative che siano) che estroversa, con attenzione ai cambiamenti provocati sull’ambiente circostante, ovvero sulla comunità di riferimento.
È uno strumento fondamentale per:
- informare le scelte strategiche
- comunicare i propri risultati internamente ed esternamente
- considerare investimenti alternativi di risorse ed energie
- consolidare, sviluppare, investire/disinvestire, riprogrammare
Grazie all’iniziale definizione partecipata di un “patto di valutazione”, il team di Goodpoint e Yumi faciliterà la definizione del perimetro di analisi e valutazione, con l’intento di far emergere gli elementi di cambiamento rilevati, un set di indicatori di trasformazione, la valutazione delle performance, le varie dimensioni dell’impatto viste da diverse angolazioni. Tale strumento si distingue anche per l’intenzionalità di indagare l’onda d’urto e gli inevitabili effetti indesiderati premurandosi inoltre di far luce sul “cono d’ombra”, ovvero ciò che non ci si aspettava e ciò che non risulta immediatamente visibile.
La valutazione prevista dal modello VIT consente inoltre di dare evidenza degli aspetti innovativi e della valorizzazione di quanto emerso dalla valutazione stessa. Un originale film di Nadine Labaki ambientato in Libano si intitola “E ora dove andiamo?” Proprio come la domanda che molti organismi si pongono nella fase finale di un progetto o al termine di un percorso di valutazione. Il nostro team faciliterà l’individuazione di risposte supportate dagli elementi rilevati: stabilizzo, valorizzo quanto emerso, mi libero del superfluo, elaboro una strategia di soluzione, investo su formazione /comunicazione interna/ esterna, innovazione di prodotti, servizi, cerco alleanze, allargo la cerchia dei beneficiari /la riduco – aumento il numero degli operatori, sviluppo, replico, scalo iniziative, scorporo, riduco, programmo.
È possibile pianificare un incontro conoscitivo volto a valutare la corrispondenza del percorso VIT con le esigenze della vostra organizzazione. Scrivi a marco.cremonte@goodpoint.it per fissare un appuntamento.
NdR
VIT è un acronimo, ma è anche l’abbreviazione di Vitamina e ci piace pensare che il processo possa contribuire a migliorare la salute degli Organismi che lo sceglieranno, qualora necessario. Inoltre in lingua francese Vite (pron. Vit) è un invito a fare presto e a muoversi in modo spedito verso una meta.