• Società Benefit cosa sono?

Si tratta di una nuova forma giuridica introdotta dalla Legge di Stabilità 2016. Le Società Benefit sono normali società di persone o di capitali (comprese le cooperative) che, oltre allo scopo di dividere gli utili, prevedono nello Statuto il perseguimento di una o più finalità di beneficio comune, in modo responsabile, sostenibile e trasparente. Gli amministratori devono bilanciare il perseguimento di queste finalità con l’interesse dei soci e quello degli altri stakeholder.

  • Cosa si intende per “beneficio comune”?

Il beneficio comune è il perseguimento, nell’esercizio dell’attività economica, di uno o più effetti positivi, o la riduzione degli effetti negativi, nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti ed associazioni ed altri portatori di interesse. Non si tratta quindi di fattori aggiuntivi e indipendenti: le finalità di beneficio comune devono essere perseguite nello svolgimento del business, in maniera integrata. Inserire nello Statuto tali finalità consente di allineare e proteggere la missione nel medio e lungo termine.

  • Come si diventa una Società Benefit in Italia?

Il primo passo per diventare Società Benefit è la definizione delle finalità di beneficio comune, che andranno inserite nel nuovo oggetto sociale. Si tratta di un’attività molto delicata che ha a che fare con la visione strategica a lungo termine dell’impresa e che avrà degli effetti sia sulla governance che sulle attività di rendicontazione annuale. Il beneficio comune è un impegno che la società si assume e che incide sulla responsabilità degli amministratori.

Le aziende di nuova costituzione possono nascere come Società Benefit semplicemente comunicandolo al notaio in fase di redazione dello statuto. Le imprese già esistenti devono convocare un’assemblea straordinaria per la modifica dello statuto e, successivamente, assumere la qualifica di Società Benefit, con l’aiuto di un notaio.

  • Quali sono gli adempimenti di una Società Benefit?

Oltre all’inserimento delle finalità di beneficio comune nello statuto, le Società Benefit devono:

  1. Nominare un responsabile della valutazione dell’impatto: il soggetto o i soggetti responsabili a cui affidare compiti volti al perseguimento delle finalità di beneficio comune e al bilanciamento dell’interesse dei soci e degli altri stakeholder.
  2. Redigere una relazione annuale: da allegare al bilancio e pubblicare sul sito internet della società, che includa:
    1. gli obiettivi specifici, le modalità e le azioni attuate per il perseguimento delle finalità di beneficio comune
    2. la valutazione dell’impatto generato, utilizzando lo standard esterno
    3. la descrizione dei nuovi obiettivi per l’esercizio successivo.

La valutazione dell’impatto (punto b di cui sopra) deve essere realizzata utilizzando uno standard che sia: esauriente e articolato nel valutare l’impatto, promosso da un soggetto terzo, credibile e trasparente. Ogni società è quindi libera di scegliere lo standard che preferisce (per esempio, il B Impact Assessment, il GRI, l’ISO 26000 o altri).

La vigilanza nel tempo relativa ai requisiti di trasparenza e veridicità è a cura dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato.

  • Cos’è una B Corp?

Una B Corp è un’impresa che ha ottenuto l’omonima certificazione rilasciata da B Lab, organizzazione non profit nata con la missione di diffondere un nuovo modello di business. La certificazione identifica le aziende che, oltre ad avere obiettivi di profitto, rispondono ai più alti standard di performance sociali e ambientali, trasparenza e accountability.

Per ottenere e mantenere la certificazione, le aziende devono misurare le proprie performance ed esternalità attraverso lo standard di misurazione B Impact Assessment (BIA) ed ottenere un punteggio di almeno 80 punti (su 200). Il BIA, gratuito e reperibile online, osserva l’impatto in 5 aree: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e Clienti. Attualmente è lo standard di misurazione di impatto più diffuso al mondo, adottato da oltre 100.000 aziende in 71 paesi. Di queste, circa 3.000 hanno raggiunto un punteggio sufficiente alla certificazione.

Lo scopo del movimento globale delle B Corp è fare in modo che la performance ambientale e sociale delle aziende sia misurata in maniera tanto solida quanto i risultati economici.

  • Che differenza c’è tra Società Benefit e B Corp?

La Società Benefit in Italia è una forma giuridica legalmente riconosciuta e, per assumere questa qualifica, si deve procedere ad una modifica statutaria che fornisce maggiori garanzie di protezione dei valori fondamentali e della missione di un’impresa in caso di entrata di nuovi investitori, cambi di leadership e passaggi generazionali. Modifica inoltre la responsabilità degli amministratori.

La certificazione B Corp è una misurazione delle performance di un’impresa che permette di verificare se e quanto un’azienda stia ponendo attenzione ai propri impatti economici, sociale e ambientali. Non è una qualifica giuridica e non modifica la responsabilità degli amministratori.

In che rapporto stanno una con l’altra? Un’impresa può:

  1. Modificare il proprio statuto e trasformarsi in Società Benefit; il BIA è uno degli standard che può essere utilizzato per valutare l’impatto generato. Tuttavia, una Società Benefit non deve per forza certificarsi B Corp. 
  2. Utilizzare lo strumento del BIA per valutare i propri impatti (che l’impresa sia o meno Società Benefit) e poi, a seconda del punteggio ottenuto, decidere se diventare una B Corp tramite l’ottenimento volontario della certificazione.
  3. Allo stato attuale, In Italia le B Corp certificate sono tenute a modificare il proprio statuto e trasformarsi in Società Benefit, per avere il rinnovo della certificazione.
  • Che differenza c’è tra Società Benefit e Impresa Sociale?

L’Impresa Sociale non deve distribuire gli utili, che devono essere destinati agli scopi statutari o all’incremento del patrimonio.  Per la Società Benefit invece lo scopo di lucro è previsto insieme allo scopo di beneficio comune.

In particolare, dal punto di vista di Goodpoint

  1. Non è obbligatorio essere B Corp o Società Benefit, ci sono  altri modi di essere un’impresa responsabile. Se si sceglie questa strada, deve essere un impegno serio.
  2. Non si tratta di un’etichetta ma di una scelta identitaria (che poi va comunicata, certo, e comunicata bene).
  3. Non solo minimizzazione dell’impatto negativo: vanno contenuti i danni, certo, ma va identificato il modo speciale in cui si crea valore per il mondo.
  4. Non solo e non per forza la realizzazione di attività filantropiche o “sociali” nel senso più stretto del termine: la beneficenza, i benefici per i soggetti svantaggiati, il fatto di produrre servizi o prodotti con una forte caratterizzazione sociale o ambientale sono (naturalmente) cose bellissime e punti di forza, ma non sono il cuore della vicenda.
  5. Il “beneficio comune” deve entrare nel business model (e ha molto a che vedere con il “come” si fa business):
    • Il profitto non è incompatibile (anzi). La massimizzazione del profitto nel breve periodo, probabilmente sì.
    • Il prodotto/servizio è forse il principale impatto sulla società: un buon prodotto, fatto bene, spingendo nella direzione giusta.
    • L’attenzione alla qualità del lavoro nell’organizzazione non è opzionale (non esistono strategie compensative).
  6. Integrità, trasparenza e correttezza verso tutti gli stakeholder sono imprescindibili
  7. L’impegno deve essere al miglioramento continuo, nel breve e nel lungo termine (“it’s a benefit journey”).