Una nuova sfida per il ristorante InGalera

By 27 Ottobre 2021 No Comments

Abbiamo festeggiato il compleanno di InGalera, il primo ristorante italiano aperto all’interno di un carcere – il Cercere di Bollate (MI), che ha appena compiuto 6 anni di vita.

L’ormai noto ristorante, gestito dalla Cooperativa sociale ABC – La sapienza in tavola, è stato inaugurato nell’ottobre del 2015. Nato da un’idea di Silvia Polleri – vulcanica presidente di ABC, su stimolo di PwC e grazie al lavoro realizzato in team con lo staff di Goodpoint, ha visto anche il supporto di fondazioni (Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara), aziende e individui che ne hanno facilitato l’avvio.

La crew di InGalera ha deciso di affrontare una nuova sfida: allestire un dehor per rispondere alle esigenze dettate dalle norme sul distanziamento sociale. Suona paradossale pensare ad un dehor all’interno di un carcere, ma tutto ciò che guida le idee più innovative parte da principi dirompenti e in questo contesto abbiamo trovato persone che amano pensare in maniera non convenzionale.

I clienti scelgono InGalera perché il posto è fuori dall’ordinario, perché sono dei buongustai, perché sono sensibili alle cause sociali, o magari perché mossi da semplice curiosità. Ma per tutti sarà possibile partecipare alla realizzazione di uno spazio esterno adeguato e allestito in grado di rispondere ai gusti dei più esigenti, grazie alla campagna di raccolta fondi partita ieri. 

La scommessa di dare avvio ad un progetto che all’inizio sembrava irrealizzabile, risulta tutt’oggi innovativo, impattante e questo progetto unico nel suo genere, prosegue la sua attività pensando ad un continuo rinnovamento. Il ristorante, non senza difficoltà ci confida Silvia Polleri, ha saputo superare la pandemia reinventandosi e mantenendo alto il livello di qualità e di attenzione ai particolari.

Da molti anni la cooperativa offre opportunità lavorative a persone che, per cause differenti, si trovano in esecuzione di pena detentiva: “ognuno di loro uscirà e la nostra, la loro ambizione, è tornare nella società con la “patente” e la dignità del cittadino che rispetta le regole”. La recidiva (la ripetizione di un reato da parte di chi è stato in precedenza condannato con sentenza irrevocabile) diminuisce significativamente quando il carcere favorisce occasioni di formazioni professionali ed occupazioni capaci di trasmettere la “cultura del lavoro”, fatta di professionalità, di fatica ed orgoglio. Valide opportunità di occupazione consentono inoltre, nonostante la condizione di detenzione, di contribuire a mantenere la famiglia. 

Scopri i dettagli della nuova sfida di InGalera e contribuisci QUI e potremo brindare insieme sotto la neve!