
Ad un mese dall’inizio del conflitto in Ucraina, il Paese è nel caos: i sistemi di comunicazione e i servizi pubblici essenziali sono interrotti, i servizi sanitari – già indeboliti dagli effetti di anni di conflitto e dalle molteplici ondate di Covid-19 – non riescono più a soddisfare i bisogni della popolazione.
L’escalation di violenza ha messo a rischio la sicurezza di oltre 600.000 famiglie vulnerabili. Secondo l’UNHCR, oltre 3,7 milioni di persone hanno già lasciato le loro case in cerca di rifugio in altri Paesi. In Italia, secondo il Ministero dell’Interno, sono più di 76mila i cittadini ucraini entrati nel nostro Paese, tra cui 29mila minorenni, ed il numero di rifugiati ucraini è destinato ad aumentare.
In questa situazione d’emergenza, SOS Villaggi dei Bambini c’è. I Villaggi di SOS, presenti in 137 Paesi fra cui Polonia, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca, Lituania e Italia, si sono già mobilitati e stanno facendo sentire il loro sostegno.
Nelle scorse settimane le famiglie affidatarie ucraine di SOS Children’s Village Brovary sono arrivate sane e salve in Polonia. In questo momento, la più grande preoccupazione è rivolta agli oltre 98.000 bambini soli, accolti negli istituti pubblici in Ucraina. Il personale negli istituti sta scarseggiando: molti educatori stanno scappando dalla guerra, e i minori ospitati, alcuni davvero molto piccoli, rischiano di rimanere abbandonati a se stessi. L’équipe di SOS Villaggi dei Bambini Polonia sta prendendo accordi con il Governo Ucraino, tutore legale di questi minori, e sta intensificando gli sforzi per accogliere coloro che hanno superato la frontiera.
Anche i Villaggi SOS in Italia hanno iniziato ad accogliere bambini e famiglie in fuga dalla guerra, e hanno dato disponibilità per aumentare i numeri dell’accoglienza nei prossimi giorni, assicurando ai minori e alle famiglie accolte beni e servizi di prima necessità, attività educative ad hoc, supporto psicologico e supporto legale.